CURCUMA, antinfiammatoria, antitumorale ...
Curcuma: potente antiossidante e antinfiammatorio con proprietà antitumorali, usi e benefici
Le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie apportano benefici in molti disturbi come lo stress fisico e mentale, l’artrite, i dolori osteoarticolari, muscolari e molto altro.
In cucina potete aggiungerla a tantissimi piatti, meglio se a freddo, con una spolverata di pepe che la rende più assimilabile dall'organismo.
Curcuma: proprietà antitumorali, antinfiammatorie, nutrizionali, e usi terapeutici.
La curcuma (Curcuma Longa) è il principale ingrediente del curry indiano. Chiamata anche “zafferano orientale”, ne possiede il colore ma non le proprietà, è stata ultimamente oggetto di numerosi studi e ricerche che l’hanno portata, pubblicizzandola, ad una crescita di notorietà e consumo.
La curcuma viene innanzitutto utilizzata come spezia. Questa abitudine è strettamente collegata alle virtù della pianta, possiede proprietà colagoghe (stimola la secrezione della bile), con conseguente effetto depuratore sul fegato, e stimolatrice dei processi digestivi.
La curcuma, lo zafferano orientale, o delle Indie, è una spezia dai mille benefici: anticolesterolo, disintossicante ed epatoprotettrice
La pianta della curcuma, delle Zingiberaceae (come il prezioso zenzero), non supera il metro di altezza. Le radici crescono su fusti carnos,i chiamati rizomi, dai quali si sviluppano foglie che possono raggiungere il metro di lunghezza.
Originaria dell’Asia meridionale è oggi coltivata anche Cina, Indonesia, Hawai e Costarica.
Il rizoma viene ripulito dalle radichette, bollito per ore ed essiccato, segue la polverizzazione.
La curcuma, come poche altre spezie, mantiene le sue proprietà anche se conservata in polvere. Il suo sapore è speziato, amarognolo e piccantino.
Oltre che alimento, è un colorante alimentare usato in bevande, prodotti da forno, gelati, biscotti, salse ecc.
La chimica della curcumina è nota, ma non lo sono tutti i componenti della radice.
Curcuma e medicina ayurvedica: antinfiammatorio e epatoprotettore
Nella medicina ayurvedica, da sempre, la curcuma viene utilizzata come antinfiammatorio, come epatoprotettore, per purificare il sangue, come antiossidante e antisettico.
Gli impacchi di curcuma, nella tradizione, vengono utilizzati per le malattie della pelle, quali: acne, orticaria, eczemi e micosi e nella disinfezione di ferite.
Per le sue proprietà antinfiammatorie può essere utilizzata per combattere i mali di stagione come tosse e raffreddore.
Come?
Col miele, ad esempio, unendo le sue proprietà antibiotiche a quelle antinfiammatorie della curcuma. Basterà aggiungere a 200 g di miele due cucchiaini di curcuma in polvere, mescolare (conservare in frigorifero per 3/4 giorni) e assumerne un cucchiaino ogni 2 ore in caso di raffreddore per un giorno, poi un cucchiaino per 3 volte al giorno per altri 2/3 giorni.
La curcuma stimola la produzione di bile, per cui è sconsigliata in caso di patologie epatiche, facilita la digestione (un cucchiaino di miele e curcuma prima dei pasti) e promuove l'attività della flora batterica intestinale
Cosa contiene la curcuma e quali proprietà le sono state attribuite dalle ultime ricerche scientifiche
Le proprietà della pianta sono dovute principalmente all’olio essenziale e alle sostanze coloranti, fra cui la curcumina.
La curcumina è un colorante alimentare, usato per conferire il colore giallo (per questo è chiamata zafferano delle Indie) e siglato dalla normativa europea con la sigla E100.
Gli studi effettuati sulla curcumina, hanno evidenziato una vasta potenzialità terapeutica e preventiva: antinfiammatoria, antiossidante, antiartritica, anti-ischemica e antitumorale, questi sono solo alcuni degli effetti suggeriti dalla ricerca.
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Protegge il fegato. Evidenziato l’effetto coleretico, cioè stimola la produzione della bile con conseguenti effetti digestivi, anche a piccole dosi.
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Riduce il colesterolo e l’ipertensione perché previene la coagulazione del sangue estendendo i benefici anche al sistema cardio-vascolare. Sul Journal of Cardiology sono stati resi noti dei risultati che mettevano in luce nei consumatori abituali di curcuma una riduzione di rischio di attacchi post-operatori al cuore. E’ stato osservato una diminuzione dei livelli di fibrinogeno nel sangue, con conseguente minor rischio di trombi.
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Alcune ricerche hanno evidenziato, sui diabetici, una riduzione degli zuccheri nel sangue. E’ stata pubblicata di recente una review in cui viene passata in rassegna la letteratura esistente sulle applicazioni della curcumina nel diabete (circa 200 articoli su ricerche “curcumina e diabete”) e altre complicanze diabetiche come disturbi epatici, nefropatie, malattie vascolari, disturbi pancreatici… l’interesse è vivo e concreti i risultati.
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Herpes simplex. Interferisce con la replicazione del virus (Michigan State University 2008).
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Antiossidante. Agisce come spazzino sui radicali liberi, favorendone l’eliminazione, quindi l’azione è antinvecchiamento a tutti i livelli.
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Morbo di ALZHEIMER. Per il suo potere antiossidante, inibisce l’accumulo di sostanze distruttive per il cervello, che producono i sintomi della malattia, favorendo l’eliminazione di quelle esistenti. Esami condotti dal CNR, dall’Università di Pavia e dal Chemical College di New York, confermano l’azione antinvecchiamento sul cervello della curcuma, che contrasterebbe i disturbi neurovegetativi. E’ stato inoltre osservato che sindromi come l’Alzheimer e il Parkinson, riportano un’incidenza minore dove è più alto il consumo della spezia.
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Antitumorale. Sono avviati numerosi studi volti a dimostrare l’effetto anticancerogeno. Gli antiossidanti, è risaputo, svolgono azione antitumorale e uno studio made in USA, ha rilevato che la curcuma rallenta la crescita del melanoma favorendo la morte delle cellule tumorali. L’effetto benefico, esteso al tumore alla prostata, aumenta introducendo altre verdure, come il cavolfiore e i broccoli, noti antitumorali.
Le sperimentazioni sull’essere umano atte a togliere qualsiasi dubbio sulle proprietà benefiche della curcuma
Le sperimentazion sull’essere umano volgono a comprovare gli effetti terapeutici e preventivi sulla psoriasi e vari tipi di tumore come quello al pancreas, al colon e il mieloma
Il binomio antinfiammatorio-antiossidante può avere effetti positivi sull’evoluzione e la prevenzione dei tumori: la curcuma rientra nelle sostanze studiate proprio per questo.
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Rafforza il sistema immunitario, attivando la codifica di una proteina in grado di svolgere azione battericida. Gli autori dello studio, pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, ritengono che un consumo regolare possa aumentare le difese immunitarie contro le infezioni gastrointestinali. L’intestino rappresenta il fronte immunitario più importante dell’organismo, contiene l’80% delle cellule immunitarie, ecco spiegato il motivo dell’importanza nel migliorare la sua azione. Il National Cancer Institute ha annoverato la curcuma come alimento in grado di prevenire l’insorgenza dei tumori intestinali.
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Uno studio iraniano ha evidenziato l’aumento dell’azione antibatterica di alcuni antibiotici, in concomitanza all’assunzione di curcumina, contro lo Staphylococcus aureus.
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HIV. Recentissima è la notizia che la curcuma rallenterebbe il virus per la sua azione antiossidante.
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Alcuni studi dimostrano l’efficacia e i benefici in caso di stress, ansia e depressione. Il suo potere antidepressivo deriva dal fatto che incrementa i livelli di dopamina e serotonina che agiscono sull'umore.
Molti ricercatori sono convinti, e gli studi vanno in questo senso, che la curcuma sia di beneficio in quelle malattie che si manifestano con un’infiammazione, come l’artrite o la psoriasi.
La sua azione, immunostimolante e preventiva di alcune patologie, è dovuta al potere antiossidante e antinfiammatorio e questa è, probabilmente, la ragione del suo successo.
Contiene una percentuale di antiossidanti naturali maggiore rispetto ad altri vegetali ed è quasi priva di effetti collaterali.
Curcuma: considerazioni e avvertenze
Alcune ricerche e studi, sono ancora in via di sperimentazione, come gli effetti sul cancro al polmone, mentre altri non sono stati testati su esseri umani. Quindi, ulteriori sperimentazioni con placebo e in doppio cieco dovranno essere eseguite prima che la scienza riconosca il valore terapeutico della curcumina.
Sicuramente va considerato il fatto che in generale, chi mastica di naturopatia, parla più della pianta in toto, in questo caso rizoma, e che molte sperimentazioni prevedono l’utilizzo di alte concentrazioni di curcumina, cosa “leggermente” diversa. La pianta in toto contiene altri elementi, oltre alla curcumina, che come in altre piante, modulano gli effetti sia terapeutici che collaterali … insomma, la natura è più equilibrata rispetto al principio attivo estrapolato e potenziato.
Altre considerazioni, di carattere generale, andrebbero centrate sul fatto che agli studi sperimentali, non corrisponde la clinica. Le case farmaceutiche non hanno molto interesse sulla pianta in toto, non brevettabile, ma sui singoli componenti chimici che potranno sviluppare un farmaco; va da sé che anche i ricercatori non sono motivati in tal senso.
Dimenticavo… oltre che in polvere in capsule (acquistatela titolata al 95% in curcumina), reperibile in erboristeria e come alimento, si può usare in sostituzione dello zafferano ma anche nelle minestre e nelle insalate, esiste anche la tintura madre ottenuta dalla macerazione in alcol del rizoma e l’olio essenziale che, miscelato con olio di mandorle dolci (20 gocce in 50 ml) e massaggiato sulla parte dolente, allevia i dolori muscolari.
Quando la usate nei vostri piatti non cuocetela, ma aggiungetela a fine cottura e accompagnatela ad un pizzico di pepe che aumenta l'assorbimento della curcumina.
Curcuma: avvertenze, controindicazioni e metodi d’uso
Ad alti dosaggi di curcumina, sono stati riscontrati sintomi quali nausea e diarrea. Più recente è lo studio secondo il quale la curcumina potrebbe causare una carenza di ferro e per chi soffre di patologie epatiche, coliche o calcoli biliari, stimolando l’attività, è controindicata.
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Autore: Naturopata Angela Ballarati