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La corteccia del SALICE BIANCO è “l’aspirina erboristica”

 

Febbrifuga, analgesica e antinfiammatoria

è indicata nei dolori articolari, muscolari e nelle sindromi influenzali

Il salice bianco, Salix alba,  per il suo contenuto in salicina, è un rimedio indicato nel trattamento dei sintomi influenzali e come antidolorifico.

La sua corteccia era utilizzata dai medici cinesi già nel 500 a.C.

Dioscoride fu il primo, in Occidente, a raccomandare la pianta per la cura dei dolori e delle infiammazioni e, dopo la scoperta dell’America, si scoprì che molte tribù indiane utilizzavano la corteccia del salice per la cura della febbre, dei dolori e dei reumatismi.

Nel 1828 venne isolato il principio attivo, la salicina, e 10 anni dopo si arrivò all’acido salicilico, principale componente dell’aspirina.

 

LA PIANTA

E’ un albero della famiglia delle Salicaceae che arriva ai 20 m di altezza, con la corteccia di colore castano-grigia, ruvida. Possiede una larga chioma con foglie lunghe e sottili e fiori maschili e femminili di colore verde e giallo.

E’ una pianta molto diffusa in Italia, nei terreni umidi e soleggiati.

La corteccia si raccoglie in ottobre da rami di almeno 3 anni, dopo che sono cadute le foglie e si essicca in luogo asciutto, all’ombra, e si conserva in sacchetti di tela o carta.

 

COSA CONTIENE

 

Esistono molti tipi di salice, utilizzati nel corso del tempo, con proprietà affini, ma il salice bianco è quello più utilizzato tanto da renderlo l’unico utilizzato in erboristeria. Probabilmente è il più ricco di principi attivi e, per le sue proprietà analgesiche, viene nominato come aspirina erboristica.

Il salice bianco contiene tannini, resine, ma la salicina, glucoside precursore dell’acido salicilico, è il componente che l’ha portato alla notorietà.

La salicina è presente in numerosi analgesici e antinfiammatori.

 

PROPRIETA’ e UTILIZZI

 

La corteccia di salice può essere utilizzata come decotto (attenti a chi soffre di disturbi gastrici) per uso interno ed esterno, anche se più utilizzati sono la tintura madre, l’estratto e il macerato glicerinato che si acquistano già preparati nelle erboristerie.

 

Il salice bianco è analgesico, febbrifugo, antireumatico, astringente, antinevralgico e sedativo.

 

-      In caso di febbre la salicina svolge un’azione antifebbrile e antinfiammatoria sui sintomi influenzali.

 

-      E’ indicata nei dolori reumatici, articolari e muscolari  per le proprietà antinfiammatoria e analgesica.

 

-      In caso di artrosi alle dita, il macerato svolge un’azione antinfiammatoria sui legamenti e sulle piccole articolazioni rallentando il processo degenerativo.

 

-      Bagni e pediluvi col decotto diluito sono tradizionalmente impiegati per alleviare i dolori reumatici e favorire il sonno.

 

-      Per uso esterno, data la presenza di tannini, produce un’azione astringente sulla pelle favorendo la cicatrizzazione.

 

CURIOSITA’: in passato, il salice, era considerata una pianta magica utilizzata nei riti divinatori di predizione del futuro. Era comunque tenuto in gran conto per le virtù terapeutiche.

Secondo Plinio  (23 d.C – 79 d.C.): “le foglie tritate e prese con acqua moderano gli accessi amorosi e con l’uso ripetuto li estinguono completamente”.

In Cina è simbolo di vita e immortalità per la caratteristica, dei rami recisi, di sviluppare radici con facilità.

 

 

CONTROINDICAZIONI. E’ sconsigliato a chi è ipersensibile alle sostanze presenti, allergie ai salicilati o ad altri FANS, a chi soffre di ulcera gastro-duodenale e gastrite, la salicina irrita le mucose gastriche. In gravidanza e allattamento per precauzione. Sconsigliato ai minori di 18 anni, in caso di asma bronchiale, malattie epatiche, problemi di coagulazione. In tutti i casi in cui si assumono farmaci e prima di iniziare un trattamento consultare il medico.

 

 

Scritto da Angela Ballarati

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