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MENOPAUSA E ALIMENTAZIONE, alimenti ALCALINI e ACIDI

Come, un approccio più sano alla salute del corpo, aiuta ad affrontare meglio la menopausa e i disturbi che possono derivare

 

Perchè e quale aiuto ci arriva dall'alimentazione? Può fare veramente la differenza? Tutte le donne soffrono di vampate? Sapevate che le donne giapponesi non conoscono la parola che indica la vampata?

 

Un approccio più sano alla salute del corpo ci permette di affrontare meglio la vita in generale e la menopausa in particolare, perchè un corpo sano permette una maggiore efficienza nell'adattamento ai cambiamenti.

Entrare in un nuovo ordine di idee in cui si fa spazio al cambiamento di stile di vita è fondamentale. Le statistiche ci parlano di dati, sempre relativi, ma che danno un quadro generale. Il 25% delle donne arriva alla menopausa prima dei 47 anni, il 50% entro i 50, il 75% entro i 52 anni e il 5% dopo i 55 anni. Non tutte le donne presentano “sintomi”, un 25% non lamenta vampate, irritabilità, risvegli notturni ecc. Le donne giapponesi e in genere le orientali, non presentano gli stessi disturbi delle occidentali e questo è stato spiegato con l'alimentazione.

In che modo è possibile cambiare il regime alimentare e migliorare il periodo particolare della menopausa?

Possiamo iniziare introducendo i CEREALI INTEGRALI nella nostra dieta. Perchè?

Iniziamo col dire che nell'ultimo secolo abbiamo assistito ad una RAFFINAZIONE di cereali via, via, sempre più crescente: farine, zucchero e sale, ma anche: spremitura a caldo degli oli, lavorazione, trasformazione e manipolazione industriale con utilizzo di sostanze come l'olio di palma o i grassi idrogenati (sostanze nuove che i nostri enzimi non riescono a metabolizzare). Tutto ciò ha portato ad un IMPOVERIMENTO nutritivo degli alimenti e di conseguenza della nostra alimentazione. 

 I CEREALI INTEGRALI sono ricchi di proteine, vitamine, enzimi, grassi e minerali come il calcio, il fosforo, il ferro … facilitano il transito intestinale combattendo stitichezza e problematiche ad essa collegate.

Perchè i cereali raffinati che abitualmente presentiamo sulle nostre tavole sono quasi del tutto privi di elementi nutritivi e apportano una rapida sensazione di benessere e sazietà, per il loro rapido assorbimento, ma poi ci lasciano con una nuova sensazione di fame e bisogno di nuovi zuccheri. Questo, unito al fatto che sono tutti cibi ad alto o altissimo indice glicemico (l'indice è la misura dell'aumento della glicemia data dall'assorbimento di un cibo), ci dovrebbero far propendere per i CEREALI INTEGRALI che alzano anch'essi l'indice glicemico, ma in maniera più lenta ed è in questo modo che, l'assimilazione più lenta, si determina un senso di sazietà più duraturo. 

I popoli che da sempre utilizzano cereali integrali registrano tassi bassissimi di stitichezza, diverticolite, emorroidi, diabete e cancro del colo-retto. 

Il transito intestinale è più veloce e produce una flora batterica utile, riducendo i batteri nocivi. 

Lo squilibrio delle colonie batteriche intestinali porta un aumento della permeabilità intestinale  che è  ritenuta responsabile del rapido aumento delle patologie autoimmunitarie (allergie, asma, dermatiti...). Anche il metodo KOUSMINE identifica nella “moderna” alimentazione industriale, la causa di svariate patologie provocate dalla carenza di elementi nutritivi come le vitamine, i minerali, gli enzimi e gli acidi grassi polinsaturi. 

Prendete in considerazione anche di alternare i cereali o introducetene alcuni “nuovi” come la quinoa, il grano saraceno, il miglio, l'avena, l'amaranto... sperimentate nuovi gusti e cimentatevi in nuove ricette, siate creative, il gusto ci guadagna!

 

Avrete già sentito parlare di CIBI ALCALINIZZANTI e CIBI ACIDIFICANTI, cosa hanno a che fare con la menopausa?

 

Le scorie acide sono il prodotto dello smaltimento delle proteine, degli zuccheri ecc. Il ciclo mestruale rappresenta, oltre che il fisiologico ciclo ormonale legato alla fertilità, anche una via di smaltimento di queste scorie. Chiaro che, con la menopausa, questa “copertura” diminuisce e l'organismo si vede costretto, in caso di iperacidificazione, a prelevare minerali dal suo serbatoio “alcalino” (quindi i cibi alcalini rimineralizzano) e, se scarseggiano, da ossa e denti. 

Si è osservato che una acidificazione organica protratta alimenta situazioni infiammatorie che possono dare origine a patologie degenerative. 

I cibi, che più di altri acidificano, sono le proteine animali (carne, formaggio, salumi) i cereali raffinati, i dolci, senza tralasciare quel nemico, a volte indistinto e silenzioso, rappresentato dallo stress. 

Riportare l'organismo ad una situazione di equilibrio è utile e possibile, con un'alimentazione ALCALINIZZANTE.

 

Quali sono i cibi alcalinizzanti?

 

FRUTTA dolce (da consumare lontano dai pasti e dall'assunzione di carboidrati), VERDURA, meglio se cruda,  miele, fibre solubili ed insolubili, spinaci e pomodori crudi... la lista prosegue. 

I pasti dovrebbero contemplare la presenza di verdure, sia cotte che crude.

Bisogna ricordare che anche i cereali integrali e i legumi sono acidificanti, se assunti troppo spesso, e prestare attenzione a non assumere cereali e frutta insieme o la frutta a fine pasto perchè crea fermentazione e quindi acidificazione; vale anche per gli zuccheri + amidi.

Una dieta adeguata prevede proteine con appropriate combinazioni alimentari che contrasteranno l'eccessiva acidificazione.

In linea di massima, una giusta colazione può prevedere, a digiuno al risveglio, un bicchiere di acqua tiepida, molti spremono mezzo limone, frutta di stagione, yogurt naturale senza zucchero (meglio se fatto in casa),  fiocchi di teff, di riso, del tè rosso (meglio evitare il pane e marmellata che essendo zucchero+amido è acidificante). 

A pranzo preferire i primi piatti a base di riso o pasta integrale e a cena le proteine, alternandole e accompagnandole a verdura cruda e cotta.

Alcuni suggerimenti di ordine generale riguardano i formaggi, limitarne l'assunzione o eliminarli in caso di alcune patologie, prediligere quelli di capra o di pecora; eliminare le bevande gassate, niente dolciumi e zucchero raffinato, l'acqua a pasto ostacola l'assimilazione dei grassi, non combinare il caffè col latte (indigesto).

 

FRUTTA e VERDURA sono i nostri alleati per la presenza di antiossidanti, sono antinvecchiamento e aiutano il nostro organismo a neutralizzare i RADICALI LIBERI in eccesso perchè è comunque organizzata una fisiologica offensiva. 

Ricordate che la frutta, in generale, è dolce, quindi se si vuole eccedere è meglio eccedere con la verdura. La frutta a fine pasto può creare qualche fastidio, dovuto alla fermentazione, per chi ha problemi digestivi, ma in quel caso diminuisce l'impatto, dello zucchero contenuto nella frutta, sulla glicemia. D'altro canto, lontano dai pasti, lo zucchero contenuto, il fruttosio che ha una corsia preferenziale per l'assimilazione, alza la glicemia.

Quotidianamente a tutte le età, ma necessariamente in menopausa, assumere alimenti ricchi di VITAMINA A, BETACAROTENE, VITAMINA E, VITAMINA C ma anche preziosi minerali come il CALCIO, lo ZINCO, il RAME, il SELENIO... assicura al nostro organismo il giusto apporto di nutrienti.

Gli alimenti vegetali più ricchi di antiossidanti sono quelli di colore verde ( kiwi, broccoli, prezzemolo, spinaci, erbette, crescione, fave e piselli...), giallo arancione (arance, carote, zucca, pesche, papaia, alghe, zafferano...), i cavoli e in generale le crucifere, la cipolla, l'aglio e la frutta in generale. Quindi, una buona dieta in MENOPAUSA che sia antinvecchiamento dovrebbe comprendere frutta e verdura cruda, legumi, germogli, semi oleosi o pesce.

Con antinvecchiamento non si intende avere un aspetto più giovanile, anche se è conseguenza di uno stato di benessere psico-fisico, ma un generale e fisiologico stato di salute.

 

 

Scritto da Angela Ballarati

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