Spezie 1: proprietà terapeutiche, tisane e utilizzo in cucina
Anice, cannella, chiodi di garofano, curcuma e cumino
Anice, cannella, chiodi di garofano, cumino, curcuma.
Le spezie sono sostanze di origine vegetale che, oltre al profumo e al sapore, possiedono proprietà terapeutiche grazie al contenuto di oli essenziali.
Con la parola spezie si intendono sostanze diverse: alcuni considerano spezie solo le droghe orientali, altri ritengono spezie anche le erbe aromatiche o aromi come il rosmarino, il basilico o l’origano. In realtà, le spezie si distinguono dalle erbe aromatiche perché vengono utilizzate essiccate, mentre le seconde, in genere, sono utilizzate fresche.
La lista delle spezie è veramente lunga, per citarne alcune: l’aneto, l’anice, la cannella, i chiodi di garofano, il coriandolo, il cumino, la curcuma, il dragoncello, il fieno greco, il ginepro, la liquirizia, la menta, la noce moscata, la paprica, il pepe, il peperoncino, il rafano, la santoreggia, la senape, il sesamo, la vaniglia, lo zenzero … la lista continua.
Analizziamone alcune spezie, il loro uso in cucina e i benefici che se ne traggono.
Anice, per crampi intestinali e gonfiori
Tra le spezie, l’anice è un digestivo, carminativo e antispasmodico: stimola l’appetito, facilita la digestione, elimina le putrefazioni e i gas intestinali.
Calma i crampi intestinali e facilita il sonno.
Utilizzato soprattutto per la produzione dei liquori, può essere aggiunto al pollo, al pesce e ai dolci, e i suoi semi, se masticati a fine pasto, profumano l’alito e favoriscono la digestione.
Si ottengono tisane sgonfianti e digestive; esiste l’anice stellato, verde e pepato.
Dosi elevate possono risultare tossiche.
Cannella: antibatterica, afrodisiaca,antinfluenzale...
La cannella tra le spezie è molto importante perchè afrodisiaca, digestiva, antinfluenzale, antibatterico naturale, antimicotica (Candida Albicans), antimicrobica, combatte il colesterolo e, recenti studi, hanno evidenziato che aiuta a regolarizzare i livelli di zuccheri nel sangue (utile per chi è affetto da diabete di tipo 2), attenuando anche il senso di fame nervosa.
Per il suo contenuto in vitamine ( A, B, C, K …) è un antiossidante naturale che stimola il sistema immunitario ed aiuta in caso di raffreddore, mal di gola e diarrea.
I Cinesi la tengono in grande considerazione e la consigliano per tutte le malattie causate dal freddo e per i dolori articolari.
Il suo sapore è particolare, si ama o si odia, è riscaldante e in inverno una tisana alla cannella è gradevole e aiuta nelle forme influenzali. Portare a ebollizione mezzo bastoncino di cannella in 2 tazze di acqua e lasciare bollire per cinque minuti, far riposare in infusione per altri 5 minuti e bere calda; si può utilizzare anche la cannella in polvere, un cucchiaino, da aggiungere all’acqua bollente, mescolare, filtrare e bere.
Fate attenzione alla qualità.
La migliore, alle quali vengono attribuite proprietà curative, è la Cannella Regina (Cinnamomum zeylanicum), proveniente da Cylon) e preferite quella in bastoncini (potete grattugiarla al momento) che mantiene l’aroma più a lungo e probabilmente è meno adatta alle sofisticazioni.
Quella più facilmente reperibile è la Cinnamomum Cassia di provenienza cinese.
La cannella viene utilizzata principalmente per le preparazioni di dolci, nelle torte di mele, nelle mele cotte ma anche nel vin brulè e nella sangria. In Oriente, in cucina, insaporisce anche i piatti di carne e di riso.
A dosaggi elevati può provocare reazioni allergiche, tachicardia, sudorazione e diarrea, controindicata in gravidanza.
Chiodi di garofano: per tonificare e stimolare la circolazione sanguigna
I Chiodi di garofano sono: digestivi, tonificanti (aiutano in caso di spossatezza), eliminano i gonfiori e i gas intestinali, antibatterici naturali, stimolano la circolazione sanguigna, sono antiossidanti naturali e antinfiammatori per il loro contenuto in vitamine (A e C) e flavonoidi. Possiedono proprietà anestetiche locali e analgesiche, e questo è il motivo per cui viene consigliato di masticare un chiodo di garofano e mantenerlo in bocca in caso di mal di denti.
L’infuso di chiodi di garofano (potete aggiungere anche la cannella o il timo) si prepara portando 100 ml di acqua ad ebollizione, aggiungete 1 o 2 chiodi di garofano, coprite per 10 minuti e dopo filtrazione, a piacere e secondo i gusti, aggiungete succo di limone e miele. E’ un’ottima tisana antinfluenzale e buon antinfiammatorio in caso di mal di gola, nausea o digestione difficile.
L’infuso viene utilizzato in caso di parassitosi intestinale e micosi della pelle (uso topico).
In cucina i chiodi di garofano vengono utilizzati per il panpepato, nelle torte (ottimo con la scorza di arancia, bio, grattugiata), nel vin brulé, ma accompagnano bene anche le zuppe e la carne. Come aromatizzante ne basta uno.
Controindicato in caso di ulcera, gastrite, in gravidanza e allattamento.
Cumino: fonte naturale di ferro che stimola la produzione di latte in gravidanza
Cumino: Cuminum cyminum L..
I semi di cumino, simili a quelli del finocchio, tra le spezie vantano una buona fonte di ferro.
Il cumino rinforza lo stomaco, è digestivo, elimina i gonfiori intestinali, è antispasmodico in caso di coliche addominali, stimola la produzione di latte e, ricerche che necessitano di ulteriori approfondimenti, hanno evidenziato un’azione detossificante per il fegato e antitumorale per alcune forme di tumore a carico dello stomaco e del fegato.
Masticare alcuni semi, combatte l’alitosi.
Per preparare una tisana si utilizzano i semi (esiste anche in polvere), un cucchiaio raso da tè in 200 ml di acqua, portare a ebollizione e lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e dolcificare con un cucchiaino di miele; i semi possono essere anche frantumati, per liberare meglio gli oli essenziali presenti, a cui potete aggiungere semi di finocchio, menta o zenzero. Non confondete il cumino vero e proprio con il carvi (cumino dei prati) che si presenta anch’esso in semi ma più scuri e piccoli. In cucina il cumino è utilizzato come aromatizzante per piatti salati, alcuni formaggi valdostani, liquori, zuppe , nei falafel di ceci, salse, è un componente del curry. Si possono aggiungere freschi ai minestroni, o insaporire le patate al forno anche se, al suo gusto, gli occidentali preferiscono quello del cumino dei prati. L’uso del cumino è sconsigliato in caso di patologie epatiche e per precauzione in gravidanza.
Curcuma: una tra le principali spezie alla base del Curry, dalle forti proprietà antitumorali
La Curcuma è il principale ingrediente tra le spezie presenti in molti tipi di curry.
Antitumorale, antidiabetica, anticolesterolo, disintossicante ed epatoprotettrice. Le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie apportano benefici in molti disturbi, come lo stress fisico e mentale, l’artrite i dolori osteoarticolari e muscolari.
Possiede proprietà colagoghe (stimola la secrezione della bile), con conseguente effetto depuratore sul fegato, stimola i processi digestivi, aiuta in caso di ipertensione e colesterolo alto perché previene la coagulazione del sangue. Rafforza il sistema immunitario e alcune ricerche hanno evidenziato che il suo potere antiossidante previene l’Alzheimer e i disturbi neurovegetativi.
E’ una radice della famiglia delle Zingiberaceae, come lo zenzero. Nella medicina Ayurvedica gli impacchi di curcuma, vengono utilizzati per le malattie della pelle quali: acne, orticaria, eczemi, micosi e, come antisettico, nella disinfezione di ferite.
Con la curcuma viene preparato il Golden Milk, che aiuta in caso di artrite e dolori articolari.
In cucina ci si può sbizzarrire! Innanzitutto meglio specificare che, usata a crudo, a fine cottura, mantiene inalterate le sue innumerevoli virtù e con l’aggiunta di un pizzico di pepe o un grasso come l’olio, si aumenta l’assimilazione da parte dell’organismo. Detto questo, si parte dal risotto alla curcuma, chiamata zafferano d’Oriente, alle patate al forno aromatizzate, si può aggiungere alla pasta (cacio, pepe e curcuma), alla carne (straccetti di pollo rosolati in padella con olio e curcuma), al pesce (cozze al pomodoro con curcuma), ma anche alle verdure (carote, cavolfiore …), gli spunti sono infiniti… Controindicazioni. Ad alti dosaggi di curcumina, sono stati riscontrati sintomi quali nausea e diarrea. Sconsigliata a chi soffre di calcoli biliari o coliche.
Scritto da Angela Ballarati naturopata Riza
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