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I  7 chakra: posizione, organi corrispondenti e oli essenziali indicati per liberare i blocchi energetici

La respirazione a narici alternate

 

 

I chakra sono sette punti (oltre a Surya e Chandra, due piccoli chakra ai lati dell’ombelico) distribuiti lungo la colonna vertebrale, in corrispondenza dei principali sistemi e apparati.

In questi sette punti, secondo la tradizione ayurvedica, sono concentrate tutte le energie vitali dell’uomo.

Chakra deriva dal sanscrito cakra, “disco”, “cerchio”, vengono infatti raffigurati così e assorbono il prana universale alimentando la nostra energia.

Ogni chakra è correlato a un plesso, un organo, un viscere, un colore, un odore, un suono,  a un elemento e alla relativa forma di questo elemento. Gli aromi di base (di anice, bruciato, canforato, etereo, floreale, di menta, piccante, putrido …) ricaricano e riequilibrano i chakra privi di energia.

I chakra non costituiscono la sola fonte energetica dell’essere umano, anche se sono fondamentali per i Veda, la spina dorsale è attraversata da Sushumna e intorno a lei si avvolgono Ida e Pingala. Insieme formano i tre Nadi principali.

Nadi significa tubo o canale (canali di luce) dove passa il prana, l’energia vitale. I testi sacri fanno menzione di 72.000 Nadi attraversati da quattro energie: il Prana, Vyana, Sapana e Apana, così come i sette chakra.

Le Nadi controllano il sistema energetico, fisico, nervoso e le principali sono, appunto, Ida, Pingala e Sushumna.

Sushumna parte dal primo chakra (Muladhara) e arrivo al settimo (Ajna). Questo canale si attiva con la respirazione consapevole che favorisce il fluire di Kundalini.

Ida controlla i processi mentali e il fluire della creatività attenuando la nostra identificazione con l’ego.  Scorre nella parte sinistra del corpo: inizia dalla parte destra e termina nella narice sinistra a cui è collegata. Rappresenta l’energia femminile, negativa e lunare. Rafforza l’apparato digerente e la digestione e adiuva lo svuotamento della vescica.

Pingala parte dalla parte sinistra del corpo e termina nella narice destra a cui è collegata. Controlla i sistemi vitali, attiva il metabolismo, stimola la produzione di adrenalina e aumenta il battito cardiaco. Sembra collegata al sistema simpatico così come Ida al parasimpatico, come antagonisti. Pingala è l’energia maschile, positiva e solare. Incoraggia l’ego a differenza di Ida e funzionano in modo alternato.

Le tre energie,Ida,Pingala e Sushumna, è importante che si mantengano in equilibrio. Eseguendo  esercizi yogici è possibile armonizzare i tre Nadi,  la respirazione a narici alternate è l’esercizio principe per il riequilibrio e sembra attivare i due emisferi cerebrali.

 

Respirazione a narici alternate

 

E’ una tecnica di pranayama ed è anche conosciuta con il nome di Nadi Shuddi. 

La respirazione alternata calma la mente, l’ansia e lo stress, riequilibra i canali energetici Ida, Pingala e Sushumna,  migliora le funzioni digestive, favorisce la calma, il sonno, la chiarezza mentale e l’equilibrio mentale ed emotivo, ci prepara alla meditazione e stimola le funzioni cerebrali.

L’emisfero destro è alimentato dalla narice sinistra e viceversa.

Seduti con le gambe incrociate e la schiena diritta, ma non rigida oppure seduti su una sedia se ci sono problemi o fastidi,  fare 3 respiri profondi per uniformare e rendere fluido il respiro.

Si mettono le dita delle mani nel Vishnu mudra ossia: appoggiare l’anulare e il medio della mano fra le sopracciglia, si piegano all’interno l’anulare e il mignolo in modo che il pollice coincida con la base del naso di una narice e l’anulare con l’altra narice.

Si inizia tappando la narice destra  col pollice destro (se destrimani) e si inspira lentamente dalla narice sinistra. Ricordatevi di non forzare il respiro e mantenere una posizione rilassata.  Terminata l’inspirazione si tappa la narice sinistra con l’anulare e si espira dalla destra, poi si inspira di nuovo dalla narice destra e così via.

Concentratevi sul respiro che lentamente entra ed esce dalle narici alternandosi.

Si termina tappando la narice destra ed espirando dalla sinistra.

Grazie agli esercizi yoga, e ai massaggi, si liberano i chakra dai blocchi energetici  riuscendo a ottenere un beneficio fisico e spirituale.

L’Hatha yoga, per mezzo delle sue pratiche, permette all’energia Kundalini, il serpente energetico attorcigliato alla base della nostra spina dorsale nel primo chakra, di risalire verso l’alto e, passando dagli altri chakra, liberare i blocchi.

Il concetto dei chakra è collegato alla religione induista, allo yoga e alla medicina ayurvedica.

I chakra sono: Muladhara, Svadishthana, Surya e Chandra, Manipuraka, Anahata, Vishuddha, Ajna, Sahasrara.

 

Muladhara è situato alla base della colonna vertebrale, fra l’ano e i genitali. E’ la radice che ci collega alla terra così come l’ultimo chakra ci collega al divino. Muladhara è la nostra realtà terrena.

Sono collegati al primo chakra la carne, le ossa, la colonna vertebrale, i reni, la vescica, le gambe e i piedi. L’organo di senso è l’olfatto. Stimola la parola, è connesso al coccige e governa le funzioni dell’escrezione e del parto, la minzione e l’erezione. E’ la sede dei sentimenti e delle forti emozioni. Corrisponde al plesso sacro e controlla gli organi sessuali.  Lavorare sui suoi blocchi è importante per donare maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. E’ anche il collegamento e ciò che ci radica al nostro passato. E’ rappresentato da un fior di loto a quattro petali di colore rosso.

Oli essenziali: o.e. di salvia sclarea per la donna e di cannella, coriandolo e zenzero per il maschio.

 

Svadhishtana è situato nella vagina per la donna e alla base del pene per l’uomo. E’ collegato ai liquidi corporei. L’organo di senso è il gusto. E’ connesso con i genitali, reni e surreni, gonadi. Sede dell’energia difensiva e del nostro dinamismo è il chakra della creatività e del sesso . e’ rappresentato da un loto a 6 petali di colore arancione.

Oli essenziali:o.e. di cisto, ginepro, garofano, niaouli, patchouli, pino silvestre, vetiver …

 

Surya e Chandra, rispettivamente a destra e a sinistra dell’ombelico. Il primo governa le funzioni di fegato e cistifellea, regola il flusso della bile e facilita la digestione. Il secondo governa le funzioni della milza, regola il succo pancreatico e l’azione dei succhi gastrici. Sono le sedi della rabbia repressa.

 

Manipura corrisponde al plesso solare, luogo d’elezione di ogni tensione e angoscia. Controlla il funzionamento del fegato, della cistifellea, del pancreas, dello stomaco e dell’intestino tenue.  Qui le energie negative mutano in positive. Manipura controlla la digestione e la trasformazione del cibo a livello fisico, ma a livello più sottile rappresenta la trasformazione e il cambiamento nella nostra vita. L’emozione collegata è la rabbia che può impedire la risalita dell’energia verso il chakra del cuore e, più in su, verso la parte più spirituale di noi stessi. Il fior di loto ha 10 petali di  colore giallo.

Oli essenziali: o.e. di basilico, dragoncello,carota, palma rosa, rosmarino …

 

Anahata è situato nel centro del petto, dietro il cuore. Corrisponde al plesso cardiopolmonare. E’ il chakra del cuore e governa il sistema cardiocircolatorio e locomotore, la ghiandola del timo, il tatto, i plessi broncopolmonari, la respirazione e la deglutizione. E’ collegato ai gangli cervicali connessi ai nervi cardiaci. E’ la sede delle forze spirituali e della mente ed è connesso ai nostri sentimenti più puri come l’altruismo, la compassione e il perdono. Viene raffigurato con un fior di loto di dodici petali di colore: verde.

Oli essenziali: o.e. di arancio, ylang-ylang, canfora, eucalipto, elicriso, maggiorana.

Vishuddha ha sede nella gola. Controlla tiroide e paratiroidi, udito, pelle, bocca, naso, parola, mucose e lacrimazione, faringe, laringe e trachea. E’ l’unione del maschile e del femminile. Significa “puro” in sanscrito ed è collegato alla nostra capacità di comunicare, di ascoltare gli altri, comanda le nostre relazioni sociali. E’ rappresentato da un loto con 16 petali  colore: blu. Oli essenziali: o.e. di legno di rosa, maggiorana …

 

Ajna ha sede nella testa, tra le sopracciglia, situato alla radice del naso. E’ collegato all’ipofisi che comanda il sistema endocrino e all’epifisi. Controlla l’intero organismo, il sistema immunitario, la regolazione e la captazione della luce e i ritmi corporei associati ai ritmi cosmici. Aiuta a superare la dualità tra corpo-mente e conscio-inconscio. Ajna significa percepire, è il terzo occhio e si relaziona con la capacità immaginativa e creativa, qui avviene la comprensione del mondo delle energie sottili. E’ il chakra del sesto senso, dell’intuizione e della chiarezza. E’ rappresentato da un loto di due petali, la dualità, Ida e Pingala che si incontrano, di  colore: indaco. Oli essenziali:  o.e.di menta, rosmarino …

Sahasrara, chakra supremo, chakra della corona, è nel punto più alto della testa. E’ collegato alle funzioni cerebrali e governa l’energia sottile che profila il corpo. Corrisponde alle funzioni più elevate della coscienza (corteccia cerebrale, cervello limbico) e del suo direttore d’orchestra: l’ipotalamo. A differenza degli altri chakra non governa nessun organo ed è responsabile dei nostri pensieri più alti come la trascendenza e la spiritualità. Il suo nome significa “mille volte tanto” e si riferisce ai mille petali del loto che si schiudono come metafora della crescita spirituale e del pensiero illuminato. Il loto raffigurato ha mille filamenti, petali, di colore: violetto. Oli essenziali: o.e. di camomilla, rosa, neroli, petitgrain, limone, incenso, lavanda vera e spigo, gelsomino, iris, assenzio, sandalo, maggiorana …

 

Nello Hatha Yoga i chakra rappresentano le tappe del percorso, che Kundalini attraversa, per giungere alla spiritualità. Il Kundalini Yoga fa riferimento alle pratiche interessate al Kundalini e al ruolo e significato dei chakra. Manmano che Kundalini sale, i chakra vengono attivati lasciando sperimentare stati psicofisici via via differenti.

 

Scritto da Angela Ballarati

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