Pino marittimo, corteccia di pino e picnogenolo
Gli studi sul picnogenolo evidenziano le sue proprietà: antiossidante, antiaggregante piastrinico, capillarotropico e benefico sui sintomi perimenopausali e sull’invecchiamento cerebrale
Foto di Etienne GONTIER da Pixabay
Il pino marittimo, Pinus pinaster, è un sempreverde della famiglia delle Pinaceae che può raggiungere i 40 m di altezza.
La chioma giovanile è conica con rami curvati verso l’alto, la pianta adulta ha forma piramidale e i rami inferiori rimangono attaccati al tronco anche se spogli. La chioma diventa ombrelliforme più avanti nel tempo.
Come la chioma, anche la corteccia subisce modifiche cromatiche passando da chiara a grigia, a fessurata e rosea, nelle screpolature, nella pianta adulta.
Le foglie, molto rigide, sono costituite da aghi lunghi fino a 25 cm, di colore verde chiaro.
I fiori sono sporofilli: macrosporofilli, rossastri, e microsporofilli gialli.
Gli strobili (le pigne) presentano una forma ovale-conica e più stretta rispetto al pino domestico, contengono dei piccoli semi scuri muniti di ala.
Boschi di pini marittimi sono presenti sulle coste del Mediterraneo, sulla costa della penisola iberica e della Francia. In Italia è presente nella fascia peninsulare fino alla Toscana, in Liguria e in Sardegna anche se è stato introdotto in molti luoghi a fini ornamentali.
La pianta è sensibile al gelo e vive bene a temperature non inferiori a 6° gradi prediligendo zone collinari o anche di bassa montagna rispetto alle pianure.
E’ stata inserita fra le cento piante esotiche invasive più dannose al mondo per la tendenza a diffondersi in modo incontrollato sostituendo le specie autoctone.
Il pino marittimo viene coltivato per la produzione di resina vegetale che si ricava incidendo il tronco. Il taglio viene ripulito e allungato di qualche centimetro verso l’alto.
Dalla resina del pino si ottiene la trementina, la colofonia è un residuo della distillazione della trementina, nota in commercio come pece greca, resina per violino e come additivo alimentare ha il codice E915 e la pece nera, liquido molto viscoso, è utilizzata come impermeabilizzante e come collante.
Dalla distillazione del legno di qualità inferiore si ottiene il catrame vegetale.
Corteccia e picnogenolo
Dalla corteccia del pino marittimo, principalmente, si estrae il picnogenolo, una sostanza composta da proantocianidine, la catechina, la taxifolina e gli acidi fenolici, noti per le proprietà antiossidanti.
Il picnogenolo è presente anche nei semi e nella buccia dell’uva, nel cacao, nei mirtilli, nelle mele e nel tè verde.
Proprietà del picnogenolo
Al picnogenolo si ascrivono qualità antiossidanti, ma anche antiaggreganti piastriniche e capillarotrope, preserva il collagene dei capillari sanguigni, è d’aiuto nei sintomi della primenopausa e agisce in caso di invecchiamentocerebrale.
Per la sua proprietà antiossidante potrebbe risultare utile nella fase di recupero per gli sportivi.
L’efficacia del picnogenolo come antiaggregante piastrinico è stata dimostrata da numerosi studi. Uno studio del 1999, condotto su 22 accaniti fumatori, ha dimostrato l’efficacia del picnogenolo come antiaggregante con minori effetti collaterali rispetto all’aspirina.
Così come gli estratti di mirtillo, il picnogenolo viene utilizzato nel trattamento della retinopatia diabetica.
E’ utile nelle malattie cardiovascolari , fragilità capillare e nelle problematiche della circolazione agli arti come stanchezza, pesantezza e gonfiore.
Uno studio, randomizzato in doppio cieco con placebo https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22240497/, condotto su 23 persone con coronaropatie ha dimostrato che il picnogenol migliora la funzione endoteliale nei pazienti con cardiopatie riducendo lo stress ossidativo.
Può risultare utile in caso di asma nei bambini.
Invecchiamento cerebrale
L’invecchiamento cerebrale è un processo complesso e multifattoriale. Cambiamenti nella funzione cerebrale e della funzione cognitiva sono collegati anche all’età. Recenti ricerche suggeriscono il ruolo dello stress ossidativo come uno dei fattori della diminuzione delle funzioni cognitive nelle persone anziane. Pertanto gli studi che esaminano gli effetti degli antiossidanti sulle prestazioni cognitive si rivelano di particolare importanza.
L’antiossidante preso in esame da questa review https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6619435/ è il picnogenolo.
Recentemente il picnogenolo è stato sottoposto a più di 100 studi di ricerca, in vitro e su animali, che, utilizzando l’estratto secco standardizzato, hanno indicato un’azione multipla dello stesso. Anche sull’uomo hanno mostrato un miglioramento della funzione cognitiva. PYC (picnogenolo) è stato utilizzato come integratore alimentare per diverse malattie croniche e gli studi clinici sull’uomo hanno dimostrato che migliora le capacità cognitive. Studi in vitro e in vivo, su animali e sull’uomo, hanno valutato i suoi meccanismi d’azione come antiossidante, ma anche come antinfiammatorio e per le funzioni vascolari. Il potenziale terapeutico di mantenimento della capacità cognitiva nei diversi stati di malattia, in particolare per la popolazione anziana, ha stimolato l’interesse scientifico.
Tutti gli studi convergono nell’indicare che gli effetti biomodulanti del picnogenolo, l’azione vascolare, antinfiammatoria, antiossidante e neuro protettiva, migliorano diversi meccanismi alla base delle capacità cognitive.
La ricerca indica un miglioramento dell’attenzione, della memoria e del funzionamento esecutivo.
Sono necessari ulteriori studi clinici in campioni più larghi di popolazione e a condizione di trattamenti più lunghi per supportare ulteriormente e per chiarire i meccanismi d’azione e il metabolismo cerebrale in risposta al PYC.
Menopausa
Anche sui sintomi della menopausa e il livello degli antiossidanti sono stati svolti studi.
Lo scopo di questo studio era valutare l’efficacia dell’estratto di corteccia di pino standardizzato (Picnogenol) per alleviare i sintomi associati alla perimenopausa, periodo di transizione dalla premenopausa alla menopausa e caratterizzato dalle prime irregolarità del ciclo mestruale che termina dopo 12 mesi consecutivi di assenza del ciclo. Dopodiché si entra in menopausa.
L’estratto di Pycnogenol ha contribuito in modo significativo a ridurre i sintomi associati al periodo perimenopausale migliorando la qualità della vita della maggior parte delle donne, l’azione è attribuibile, principalmente, alla diminuzione dello stress ossidativo.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30087862/ da questa meta-analisi risulta che l’integrazione con Pycnogenol esercita effetti benefici sulla pressione arteriosa.
Controindicazioni. I dosaggi devono essere consigliati dal medico anche se è ritenuta una sostanza sicura. Possono verificarsi nausea, irritabilità o mal di testa. E’ sconsigliata l’assunzione in gravidanza e allattamento. Non assumere in caso di patologie legate alla coagulazione e comunque in caso di assunzione di anticoagulanti.
Scritto da Angela Ballarati
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Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_cento_specie_invasive_molto_dannose#Piante - https://it.wikipedia.org/wiki/Pinus_pinaster - https://www.my-personaltrainer.it/integratori/picnogenoli.html - https://it.wikipedia.org/wiki/Colofonia- https://it.wikipedia.org/wiki/Pece