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OLIO di COCCO, cosa contiene, proprietà, studi, quando è utile, come usarlo, olio di cocco per la pelle e tradizione ayurvedica

                      

 

Cosa contiene e quali sono le sue proprietà

L’olio di cocco è composto in gran parte da acidi grassi saturi (circa 90%) e, in minima parte, da acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. E’ privo di colesterolo e fra gli oli vegetali è quello con la minor percentuale di acidi grassi insaturi.

Contiene acido laurico (44-51%), acido miristico (13-18%), palmitico (8-10%), acido oleico (quello dell’olio di oliva),acido caproico (6-10%), acido caprilico (6-9%), stearico (1-3%) e linoleico (inferiore al 2,5%).

Gli acidi grassi contenuti nell’olio di cocco possiedono delle proprietà e un metabolismo  diversi da quelli saturi di origine animale. Sono a catena media e diversi da quelli a catena lunga, infatti  vengono più facilmente utilizzabili dall’organismo perché  metabolizzati come gli zuccheri.  E’ stata dimostrata la capacità dei grassi contenuti nell’olio di cocco di aumentare i livelli di colesterolo HDL (il colesterolo buono) contrastando in tal modo i rischi cardiovascolari. 

I trigliceridi a media catena (MTC), come l’acido laurico,  favoriscono il senso di sazietà aiutando, in un regime dietetico equilibrato, chi intende perdere peso.

L’acido laurico è un acido grasso, presente in grandi concentrazioni nell’olio di cocco e nel latte materno, è a media catena e con effetto quasi neutro sui lipidi plasmatici. Inoltre l’acido laurico, nell’organismo, viene convertito in monolaurina, una sostanza con proprietà antivirali, antiprotozoarie ed antifungine.

All’acido laurico vengono attribuite proprietà antisettiche, viene venduto come integratore per le sue proprietà anti-infettive (candida, piede d’atleta, herpes simplex) anche se alcuni ritengono che queste proprietà debbano ancora trovare ulteriori conferme scientifiche.

 

-       Uno studio dell’Istituto di Bioscienza dell’Università di Selangor in Malesia, condotto sui topi, suggerisce il valore potenziale dell’olio vergine di cocco come un olio antistress http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25452773 . Gli animali trattati con olio vergine di cocco, dopo essere stati sottoposti a modelli di stress, riportavano più alti livelli di antiossidanti cerebrali e un minor peso delle ghiandole surrenali che secernono più cortisolo (ormone dello stress) in periodi di maggior stress.

-       In molte aree dello Sri Lanka l’albero del cocco ed i suoi derivati sono da sempre utilizzati nell’alimentazione, tanto da nominare il cocco “albero della vita”. Per i cingalesi i grassi di cocco rappresentano l’80% del consumo di grassi, circa il 92% di questi grassi sono saturi e questo a portato a demonizzarli, ma questi sono grassi saturi a catena media che non subiscono processi di degradazione e di riesterificazione e sono direttamente utilizzati dall’organismo per produrre energia. (questo articolo mette in evidenza i benefici dell’assunzione www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17180807 Department of Physiology, Faculty of Medicine, University of Kelaniya, Ragama, Sri Lanka)

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-       Uno studio brasiliano randomizzato, condotto su 40 donne a cui sono stati somministrati 2 cucchiai di olio di cocco e 2 cucchiai di olio di soia al giorno, ha visto aumentare i valori di HDL (colesterolo buono) a fronte di un valore del colesterolo totale.

invariato(newsmax.com/Health/Headline/coconut-oil-reasons-use/2016/01/27/id/711517/). Ridurre il colesterolo significa anche diminuire il rischio cardiovascolare.

-       Lo stesso studio ha evidenziato una riduzione di indice di massa corporea e circonferenza della vita. Anche altri studi hanno correlato il consumo di olio di cocco ad un aumento del metabolismo: i grassi saturi a catena media,  più facilmente utilizzabili,  favorirebbero il dimagrimento.

-       L’olio di cocco è presente negli integratori degli sportivi perché rappresenta una fonte di energia facilmente biodisponibile.

-       Alcuni studi hanno evidenziato come l’olio di cocco abbia influenza su malattie come l’Alzheimer, malattia che, non avendo cura definitiva, è oggetto di ricerca per nuove terapie. Uno studio prospettico su 40 pazienti con demenza ha dimostrato l’influenza positiva, a livello cognitivo, dei pazienti con morbo di Alzheimer https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26667739 . Una pubblicazione del British Journal of Nutrition e del Journal of Alzheimer riscontrava come il consumo di olio di cocco riducesse  l’accumulo di proteine amiloidi nel cervello, condizione associata al morbo di Alzheimer. L’olio di cocco era protettivo.

-       Il dott. Russel Blaylock, esperto di medicina naturale, in un’intervista rilasciata a Newsmax Salute, ha dichiarato che l’acido laurico contenuto nell’olio di cocco si è rivelato un ottimo antibatterico, anche nei confronti dello Staphilococcus aureus e nei confronti della Candida Albicans. La candida è un fungo che vive abitualmente nel nostro intestino, ma a fronte di un’alimentazione ricca di zuccheri, terapie antibiotiche, terapie con altri farmaci, malattie autoimmuni ecc., può riprodursi in modo eccessivo e provocare una serie di sintomi che vanno dalla stanchezza cronica al gonfiore addominale, dal meteorismo a problematiche gastriche, assottigliamento della mucosa intestinale (leaky gut) ecc. E’ consigliato nei casi di stati infiammatori intestinali perché considerato un antinfiammatorio.

-       Sempre da Newsmax Salute, il dott. Schawartz afferma che un cucchiaino di olio di cocco, prima dei pasti, aiuta la digestione, aumenta il senso di sazietà e aiuta i succhi digestivi ad assorbire i nutrienti degli alimenti.

-       L’American Society for Nutrition conferma che gli studi clinici sull’olio di cocco hanno evidenziato l’utilità nel trattamento e prevenzione in malattie come il diabete, l’osteoporosi, malattie virali, morbo di Chron, malattie della colecisti e cancro.

-       In alcuni studi, i ricercatori hanno osservato (sui topi) un miglioramento del metabolismo del glucosio. I risultati suggeriscono che l’olio vergine di cocco potrebbe diventare un alimento nutraceutico nella prevenzione dell’insulino-resistenza https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26788013.

Gli studi e le ricerche sono numerosi, ma occorre tenere  in  considerazione  che non tutte le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori sono verità assolute, molte volte indicano una strada percorribile (che a volte non viene intrapresa per mancanza di interesse economico).  E’ solo la  conferma della continua sperimentazione  che attribuisce un valore certo ai dati ottenuti. 

 

Olio di cocco per la pelle e molto altro …

La nostra pelle assorbe e cosa c’è di meglio che nutrirla con un prodotto che nutre anche il corpo, ossia si può mangiare? Cosa c’è di più sicuro?

–         In uno studio condotto dal Dipartimento di dermatologia di Manila, nelle Filippine, sono stati esaminati gli effetti dell’olio vergine di cocco e di un olio minerale su 117 pazienti affetti da dermatite atopica.  Lo studio ha concluso che, tra i pazienti affetti da lieve a moderata dermatite, l’applicazione topica di olio vergine di cocco, per otto settimane,  risultava superiore a quella di olio minerale,  sia con valutazioni su base clinica che strumentale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24320105). La dermatite atopica è una malattia cronica della pelle caratterizzata da difetti nella funzione di barriera epidermica e infiammazione, in cui viene aumentata la perdita di acqua e l’incapacità di trattenerla che causa una diminuzione dell’idratazione. Quindi l’olio di cocco costituisce un ottimo idratante.

–         L’olio di cocco è un alimento che stimola l’attività della tiroide  e sostiene il lavoro delle surrenali. Gli acidi grassi di cui è composto entrano facilmente nella cellula aumentando la produzione di energia, il metabolismo e migliorando il sistema immunitario. L’ipotiroidismo è una condizione patologica che annovera fra i sintomi dolori articolari e muscolari, in questo senso, l’olio di cocco, riduce le infiammazioni e di conseguenza gli stati dolorosi. Anche la stipsi, così come la secchezza cutanea, condizioni legate all’ ipotiroidismo, vengono alleviate dall’utilizzo dell’olio di cocco.

–         Oltre alla pratica dell’oil pulling, potrebbe essere utilizzato come dentifricio. Si miscelano 3 cucchiaini di olio di cocco a 1 di bicarbonato di sodio, 1 o 2 gocce di olio essenziale di menta piperita  donano freschezza all’alito.

–         Essendo antimicotico può essere utilizzato per le micosi della pelle o il piede d’atleta, magari aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di tea tree che ne potenzia gli effetti antimicotici.

–         L’olio di cocco è un’ottima crema per il viso e per il corpo. Rende la pelle morbida, vellutata ed elastica, idratandola e proteggendola dagli agenti atmosferici  senza ungere. Viene considerato un antirughe naturale e compare come  ingrediente in molti prodotti per la pelle affetta da dermatite e psoriasi. Potete riscaldarlo appena un po’ e aggiungerlo agli oli che utilizzate come idratanti per il viso e per il corpo. Riduce sensibilmente le macchie della pelle e un’idea, per le labbra,  è riempire un piccolo contenitore da borsetta, tipo i porta- pastiglie, per avere  a portata di mano, soprattutto nei mesi invernali, un balsamo lenitivo contro freddo e screpolature.

–         Per le mani utilizzate olio di cocco con qualche goccia di olio essenziale di lavanda, ottima crema ammorbidente, lenitiva e cicatrizzante.

–         Essendo antibatterico può essere utilizzato come deodorante ascellare.  Miscelato con un po’ di bicarbonato, aiuta a tenere lontano i cattivi odori.

–         Come antivirale ha effetto sulle afte del cavo orale, per questo è indispensabile che l’olio di cocco sia puro, vergine e biologico.

–         Il suo potere idratante lo rende efficace anche applicato sui capelli aridi e sfibrati, li rinforza e li rende lucenti. Riscaldatelo un pochino e massaggiate i capelli tenendo in posa per almeno mezz’ora e poi proseguite con il solito lavaggio.

–         L’oil pulling è un’antica pratica indiana, della medicina ayurvedica, che consiste nel passare e agitare in bocca, per circa 10 minuti al mattino a digiuno, dell’olio. In genere si parla di olio di sesamo, ma si utilizza anche l’olio di cocco. Terminati i 10 minuti si sputa. Questa pratica detossifica, espelle i metalli pesanti e i batteri che si depositano nel cavo orale, fortifica denti e gengive e combatte l’alitosi.

–         In caso di raffreddore o sinusite, miscelate un cucchiaino di olio di cocco con 1 goccia di olio essenziale di lavanda e 1 goccia di olio essenziale di menta piperita e massaggiate i seni frontali e mascellari ponendo attenzione a non avvicinarvi agli occhi. L’odore è gradevolissimo e aiuta a liberare il naso.

–         E’ indicato per la pelle delicata del neonato e del bambino.

Gli impieghi sono davvero innumerevoli: maschere per il viso, scrub viso e corpo …

 

Quale olio di cocco scegliere?

Fino ad ora ho trovato quasi esclusivamente olio di cocco biologico negli ipermercati, ma si trova anche ad un costo inferiore, per il tipo di lavorazione successiva alla spremitura, quello non biologico.

E’ importante che sia per uso alimentare, vergine e puro, cioè che non abbia subito nessun processo industriale di  sbiancamento o profumazione.

L’olio di cocco viene utilizzato, dall’industria alimentare, nei prodotti da forno (pasticceria, salatini, formaggi spalmabili, pop corn …) e  spesso è idrogenato o  ha subito altri procedimenti fisici e chimici.

Nell’idrogenazione, i suoi grassi insaturi vengono combinati con l’idrogeno e trasformati in grassi trans.

Sui grassi si è detto e si dice tutto e il contrario di tutto, anche sull’olio di cocco non c’è concordanza di pareri, ma un punto che trova tutti unanimi è il consiglio di evitare i grassi trans.

 

Olio di cocco e tradizione ayurvedica

L’olio di cocco, nella medicina ayurvedica, è adatto alle costituzioni Pitta (fuoco) che hanno necessità di rinfrescare pelle, testa e capelli eliminando gli eccessi di calore tipici della costituzione. Infatti in ayurveda è molto usato, puro e  come base per oli medicati per la cura del cuoio  capelluto e dei capelli.

Olio di cocco e burro di cocco

 

Il burro di cocco è la polpa del frutto ridotta in purea, è denso e cremoso, con una percentuale di materia grassa contenuto del 60% circa. Il burro di cocco contiene anche altri nutrienti oltre ai grassi. 

L'olio di cocco si ottiene dalla spremitura della polpa che viene separata dal prodotto,  quindi è costituito completamente dalla parte grassa.

 

Olio di cocco e indicazioni sanitarie

La FDA (Food and Drug Administration) che è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, così come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’American Hearth Association, l’American Dietetic Association,  ce ne sono anche altri, sconsigliano l’assunzione di grandi quantità, nella dieta, di olio di cocco per la ricchezza di grassi saturi. Negli ultimi anni, a dispetto di quanto consigliato, l’olio di cocco ha conosciuto un aumentato consumo, soprattutto fra persone che acquistano prodotti nei negozi di alimentazione naturale (Wikipedia)

La British Hearth Association ritiene che non ci siano sufficienti ricerche per fornire una risposta definitiva sui grassi dell’olio di cocco.

Scritto da Angela Ballarati per http://www.naturopataonline.org/alimentazione/grassi/16111-olio-di-cocco-26-proprieta-e-benefici.html

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it.wikipedia.org/wiki/Olio_di_cocco - .my-personaltrainer.it/nutrizione/acido-laurico.html - http://www.oliodicocco.eu/ - Curare in  maniera naturale l’ipotiroidismo Raul Vergini - www.bhf.org.uk/heart-matters-magazine/nutrition/ask-the-expert/coconut-oil - - www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17180807 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=coconut+oil+and+insulina (newsmax.com/Health/Headline/coconut-oil-reasons-use/2016/01/27/id/711517/ - (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26667739 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26788013 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24320105

olio di cocco.JPG

L’olio di cocco si estrae dal frutto (Cocos Nucifera) stagionato della pianta del cocco. I semi del cocco, privati dell’involucro fibroso e di quello più interno legnoso, presentano una polpa bianca chiamata copra.

Dalla pressatura e bollitura della copra essiccata si ottiene l’olio di cocco che viene raffinato per produrre oli di diversa qualità.

Il suo utilizzo nei paesi tropicali si perde nella notte dei tempi, è utilizzato in cucina e in cosmetica,  possiede la caratteristica di presentarsi in forma  liquida, e incolore, in estate e solida, come burro, in inverno o comunque a temperature inferiori ai 20°.

E’ resistente alle alte temperature (il punto di fumo dipende dalla qualità della raffinazione per il contenuto degli acidi grassi liberi) e quindi adatto alle cottura.  Irrancidisce difficilmente e il suo sapore lo rende facilmente utilizzabile nei dolci.

Oltre all’utilizzo in cucina è altrettanto sfruttato in cosmetica (shampoo, crema da barba, dentifricio)  per la pelle e per i capelli, dall’industria farmaceutica (supposte), nella produzione di margarine e nei detergenti.

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